Chiesa di S. M. in capo alla vena

LA CHIESETTA DELLA MADONNINA

La chiesetta di ‘S. Maria in capo alla Vena‘, anche detta Chiesetta della Madonnina o ‘Madonna del Noce‘, fu costruita nel 1674 e consacrata nel 1676 nel luogo in cui, si dice, la Madonna era apparsa sopra un albero, alla fine del canale che prosegue il porto-canale verso Cesena, chiamata appunto ‘Madonna della Vena‘ o ‘del Noceʼ. La sacralizzazione di un luogo di canalizzazione di confine simile a questo è usanza antichissima, che riprende lʼantico concetto delle erme segnacolo poste agli incroci della centuriazione romana, dalla quale sono derivate numerose cappelle votive. In questo caso è interessante la costruzione come a benedire un canale vitale per il porto, quale appunto la vena. Da notare che se lʼedificio è del ʼ600, lʼimmagine della Madonna che lì si conservava come diremo è almeno del secolo precedente, segno di radicamento della devozione del luogo . Lʼedificio religioso è alla sinistra di una casa colonica, o piccolo oratorio; lʼinterno è ad una navata semplice, con altare sul fondo.Fu a lungo un santuario venerato nel quale si depositarono numerosi ex-voto (omaggi Per Grazia Ricevuta). Fino al dopoguerra fu frequentata soprattutto nel mese di maggio, nel quale si svolgeva una processione con festa popolare nellʼaia antistante. Una nota del 1763 ci dice che la chiesetta era officiata in occasione della Festa della Madonna della Vena, che cadeva il giorno dellʼAscensione del Signore (non si conosce il perché di questa coincidenza), mentre da quel momento la festa sarebbe stata giustamente celebrata in un giorno dedicato alla Madonna.
Con la costruzione della chiesa parrocchiale nel quartiere Madonnina, la chiesetta perse ogni funzione e si abbandonò del tutto, tanto che nel 1995 fu sconsacrata e gli arredi (tra i quali la pregevole statua della Madonna) spostati nella vicina chiesa di S. M. Goretti allora in via di ristrutturazione.

ARREDI INTERNI

Lʼinterno dellʼedificio era come detto a navata semplice, con un altare rialzato sul fondo e una nicchia posta sopra. Risulta dalle
note della soprintendenza che alcune pareti fossero affrescate, ma non si è attualmente in grado di stabilire quali, non potendo accedere allʼinterno.
La statua votiva della Madonna, come detto conservata attualmente nella nuova chiesa di S. M. Goretti, è unʼopera in cotto dipinta a smalto datata al XVI secolo. Quindi un secolo prima dellʼedificazione della chiesetta, dato che fa presupporre lo spostamento dellʼopera da un altro edificio religioso. Lʼimmagine è posta su un basamento di legno e mostra una delicata Madonna incoronata, vestita di una tunica rossa e di un mantello porpora, che regge il bambino benedicente. Il restauro del manufatto ha mostrato cinque sovrapposizioni di strati di colore, fatte nel tempo allo scopo di mantenere vivace la colorazione, dal quale risulta una conseguente deriva del pigmento originario. Lʼultimo restauro prima dellʼattuale risale al 1959, come risulta da una piccola pergamena arrotolata, rinvenuta nel basamento che così recita: “Questa statua è stata restaurata da Marconi Spartaco con tanta devozione che à per detta immagine. Cesenatico Marconi Spartaco 20-5-1959”.
Lo studio di F. Faranda al momento del restauro, ha considerato lʼartista della statua come inserito fra le esperienze pittoriche di Innocenzo da Imola e Bartolomeo Passerotti, cioè di influenza emiliana sulla scorta ovvia del lavoro su ceramica variegato dei Della Robbia, datandola così alla metà del XVI secolo .

Professore Mauro Altini

tratto da:
http://www.romagnagazzette.com